{Radura nel bosco - Salem - Giugno 1995} [Brusco risveglio. Occhi spalancati nel buio totale. Moto pupillare alla ricerca di spot su cui fare affidamento, frequenza cardiaca aumentata ed improvvisa scarica cerebrale. Brusco risveglio dei sensi mentre la mente si affina il corpo lotta contro se stesso. Piena acquisizione di se e piena capacità di moto fine che beffardo pare prendersi il proprio tempo. Scivola lentamente fuori dal sonno la coscienza motoria, mentre la sensitiva è vigile e attenta, mentre farnetica in un delirio indotto dal proprio subconscio, mente che corre e mente che viaggia alla ricerca di un qualcosa partorito forse proprio da se stessi. Mani che stringono e falangi che sudano. Concentrazione. Concentrazione che manca. Concentrazione che subdola amica viscidamente scivola via dal controllo razionale nemica del bisogno. Pensieri confusi ed impossibilità di dirimere il reale dall'irreale, paura e terrore che contrastano con necessità di chiarezza, improvvisa ondata di confusione e i pochi appigli di lucidità lasciano gli ormeggi. Tempesta emotiva che invade e sbatte da ogni lato invasione e saccheggio di ogni remoto angolo di sicurezza ondata di panico e rottura netta di ogni sforzo, tutto è perduto tutto è andato tutto è spazzato via. Cresce come un'onda prende velocità e si appresta a travolgere monta ed il tempo si ferma. Immobile dentro se stessa la lotta pare persa in partenza. Dicotomica divisione che scinde da tempo un'essenza apparentemente martoriata, granitica lotta tra giganti ed ecco che senza preavviso riprende fuori controllo fuori dal piano del razionale fuori dal reale. Bianco accecante e nero silente. Il respiro è sempre più veloce e l'aria inspirata non pare sortire effetto, ossigeno che non giunge e sangue che non fluisce perdita di sensibilità che inizia dalle estremità e pare come se la lucente onda abbia mostruosamente attecchito dalle punte, veloce invade e conquista senza che Nonea abbia la forza di opporsi. Bianco vuoto freddo bianco gelo bianco disagio bianco. Flash. Improvvisa luminosità priva di materia che incombe e schiaccia, circonda e priva di ogni possibilità, soffoca e claustrofobica non lascia spazio, non lascia respiro. Proprio sull'orlo della perdizione ecco che qualcosa muta. Nero calore che si accende come una scintilla di speranza. Nero pozzo di silente consapevolezza che si fa spazio, piccolo lume che nasce nel vuoto. Calore, la prima percezione è calore che si diffonde a partire da quelle estremità che sembravano perdute, calore che come una violenta fiammata divampa e si espande. Calore che conquista punto a punto l'intero corpo femmineo. Energia che esplode ed il buio in cui è immersa si colora di luce pura. Energia che diffonde, energia che riempie,energia che richiama ancestrali poteri. Energia che risveglia. Improvvisa la reazione è incontrollabile, tremolio d'aria che inizia alle falangi e presto si diffonde fino agli avambracci. Potere. Controllo. Consapevolezza. Fluisce libero e senza barriere, fluisce in ogni direzione senza controllo e si appropria di ogni anfratto. Conquista e ricolma, straborda e si palesa, bagliore persistente. Chiara e palese presa di posizione, conseguimento di un obiettivo a lungo ricercato ed ora linearmente davanti a se, meta non apparentemente tangibile eppur stretta ora in pugno. Finalmente consapevolezza, finalmente quel blocco mentale che non le permetteva di attingere a ciò che latente per troppo tempo è rimasto pare superato. Infine silenzio. Sparisce la fonte luminosa e torna il nero. Palese scoppio che pare ormai terminato. Calma piatta e tutto è nuovamente inghiottito nel Nonea, ma mentre l'esterno dimostra un aspetto l'interno ancora è ricolmo di silente placido potere che come sangue ossigenato scorre nelle vene e giunge dritto al cuore. Controllo. Spesso per ottenerlo serve perdere ogni cosa. Un battito di palpebre, poi un altro ed ancora ed ancora finché la vista non torna e con essa torna l'olfatto. Poi tornano i suoni della radura, lentamente, tornano i suoni della natura e contemporaneamente la coscienza del proprio corpo. Formicolio e torpore che doloroso si presenta agli arti, fitte e affaticamento al collo, cerchio stretto alla testa e sensazione di secchezza orale. Quante ore sono passate da quando isolata nel bosco è discesa in se stessa non pare essere importante. Nulla importa, ciò che conta è ora la sensazione di soddisfazione che la pervade, orgoglio e moto che ricolma affiancandosi a questa nuova sensazione conquistata. Le notizie viaggiano veloci nel mondo magico ed una buona nuova è esattamente il tipo di stimolo inaspettato e inimmaginato ricercato da tempo.]

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